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Al buio del bosco proibito

Al buio del bosco proibito

(Lorenzo Brunazzo, La Difesa Del Popolo, 25 dicembre 1999)

 

…E la storia, politica e naturale, è anch’essa protagonista, accanto alle persone, dentro di loro. Il Quarantotto e il grande furto collettivo di legname, duramente punito dagli austriaci, il colera del ’55 e il suo fantasma, l’arrivo degli italiani nel ’66, che cambia poco o niente, la brentana grande del 1882 che spinge la famiglia di “pisnenti” del Montello, orfana della moglie-madre, a emigrare.

Il tutto raccontato con uno stile coinvolgente, che unisce un italiano fluido, aulico perfino, con termini dialettali che invece di abbassare il tono del discorso, rendendolo colloquiale, lo innalzano, lo adornano, lo impreziosiscono. Castoni raffinati e pertinenti sono anche le innumerevoli leggende e tradizioni locali, prima tra tutti quella del monaco Giovanni, il cui fantasma girovaga di notte sulla collina del Montello, cercando pace, senza mai trovarla.

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