DALLA QUARTA DI COPERTINA
Pochi eventi cittadini raccontano la storia di un luogo come i mercatini dell’usato e
dell’antiquariato: a seconda delle zone, in essi è possibile trovare quegli oggetti che
popolano le storie personali o collettive, utensili che hanno segnato la microstoria
della civiltà contadina, articoli che attendono pazientemente di essere notati (e amati)
da un collezionista di passaggio.
Si riscopre quindi una falce tagliafieno o una mònega per riscaldare il letto durante
le stagioni fredde (pericolosamente: erano pur sempre bronze tra lenzuola); ma anche
la vecchia radio che troneggiava nelle nostre cucine, le antiche macchine che ci ricordano
come esistano altre e più nobili tastiere ben prima di quelle del computer, la
macchina fotografica a soffietto e quella per cucire.
Gli oggetti ritrovati, accompagnati da qualche inatteso riferimento alla letteratura e
alla cultura dei proverbi, corredano il foltissimo elenco dei mercatini presenti in Triveneto
e oltre. Una raccolta di informazioni necessaria a stabilire la prossima meta,
alla ricerca della morale che ci ricorda l’autore: niente è più nuovo e moderno dell’antico.