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“Il Caso Pavan”, il ritorno di Mazzocato con l’odissea degli umili del Settecento

“Il Caso Pavan”

il ritorno di Mazzocato con l’odissea

degli umili del Settecento

(Alessandro Comin, Il Gazzettino, 09 dicembre 2003)

 

Il ciclo dei vinti di Gian Domenico Mazzocato si arricchisce di un romanzo, si moltiplica di personaggi, si dilata di ambizioni. È tutto questo “IL CASO PAVAN”, l’ultima opera dello scrittore trevigiano che è in libreria in questi giorni.
La storia di Tomaso Pavan, alias Tomà Marchi, è come un sasso lanciato nei laghi di Revine, la terra nativa del protagonista. È il primo dei cerchi concentrici che si formano nelle duecento pagine della narrazione, capace di intrecciare plurime storie di vita, violenza e miseria e di ordinarle tutte secondo il filo di una ricerca superiore, del senso di qualcosa di più complesso per capire l’uomo e il mondo pur avviandosi da basi così umili.
Parte dalla Pedemontana trevigiana, Tomaso. Vede e vive sangue e amori, contrabbando e amicizie, e arriva fino a Corfù, in un’Odissea al contrario dove il protagonista –ma dovremmo davvero dire “soltanto” il personaggio principale- ritrova l’amico Cosma, scopre un figlio che ora si chiama Alcinoo, rievoca Nausicaa e Calypso. Uno sprofondare nel mito che depura ma non cancella il destino sofferente dell’umanità di Mazzocato, così come gli afrori della pagine vengono alleviati dalle magiche figure femminili nel nome delle quali la storia si muove.
E così alla fine la vera catarsi di Tomaso, dopo il ritorno a Treviso, è il goffo tentativo di un impegno sociale anacronistico e proibito per quel Settecento campagnolo e trevigiano: gli costerà il carcere a san Vito. Quel carcere che viene sconvolto da un incendio –verità storica- che porta al colpo di scena finale.
“IL CASO PAVAN” è il primo libro della nuova collana “I Girasoli” proposta dall’Editrice san Liberale, con sede presso il settimanale diocesano La Vita del Popolo, che segna in questo modo il proprio debutto nella narrativa.
Sempre per La Vita del Popolo uscirà a Natale “Delitto a filò”, una piccola strenna dello stesso Mazzocato ai lettori.

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